Il culto per San Michele Arcangelo e la particolare forma del territorio che sovrasta la grotta furono i fattori determinanti per la nascita dell’insediamento umano che si aggregò attorno ad una chiesa dedicata prima al Principe degli Arcangeli e in seguito al primo successore di Cristo. Chi vuole sapere come fosse la prima chiesa di San Pietro in Vincoli a S. Angelo in Grotte difficilmente potrà capirlo osservando l’attuale architettura, che è frutto di una serie di trasformazioni e di ampliamenti conseguenti ad incendi, distruzioni belliche, terremoti, incuria degli uomini avvenuti nel corso dei secoli fino all’ultima riedificazione del 1700. Restaurata negli ultimi anni, appare armoniosa e piena di luce. A destra, subito dopo la porta d’ingresso, è situata una pregevole acquasantiera in pietra e nei pressi del presbiterio, sempre a destra, un vecchio fonte battesimale. Nelle nicchie troneggiano le tante statue dei Santi. Al centro del presbiterio, sul trono addossato alla parete, è posta la statua del Santo titolare della Parrocchia: San Pietro in Vinculis, ricavata da un grosso tronco di quercia. Nel fondo, in cima all’abside, la “Crocifissione”, opera del pittore molisano Mario De Tollis, attira lo sguardo del più distratto visitatore, portandolo a cogliere la drammaticità dell’evento con l’armonia dei colori, nel rispetto della prospettiva. Nella volta si susseguono, come a volersi rincorrere, altri capolavori pittorici: un paradiso da contemplare. Tra le tante statue risaltano, per la validità artistica, quelle in legno di San Michele Arcangelo e di San Giuseppe.